Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio Comunale Carmelo Augello
Al Sindaco del Comune di Ladispoli, Alessandro Grando
Al Comandante della Polizia Municipale Sergio Blasi
Oggetto: interrogazione sul grave problema di salute pubblica generato dell’inquinamento acustico derivante da intrattenimenti musicali con l’impiego di impianti elettroacustici di amplificazione sonora e relativi diffusori, musica dal vivo e piano bar.
PREMESSO
- che il grave disagio che subiscono – in particolar modo nelle ore notturne durante la stagione estiva – moltissimi abitanti della zona Palo Laziale, Lungomare Marina di Palo, Lungomare Centrale, zona via Arenile di Torre Flavia, centro storico e viale Italia, fatti oggetto di continui disturbi alla loro quiete, alla serenità, al lavoro, allo studio, alla salute e all’eventuale malessere fisico, a seguito dell’inquinamento acustico proveniente da gestori dei locali che organizzano intrattenimenti musicali con l’impiego di impianti elettroacustici di amplificazione sonora e relativi diffusori, musica dal vivo, piano bar;
- che con ordinanza sindacale n.97 del 05/06/2018, poi rettificata con quella n.29 del 18/05/2023 avente ad oggetto “Misure di contrasto all’inquinamento acustico per la tutela della salute pubblica – disciplina degli orari e delle modalità di diffusione sonora”, sono stati stabiliti gli orari e le modalità per la diffusione sonora degli intrattenimenti musicali all’interno del perimetro urbano da parte dei pubblici esercizi.
EVIDENZIATO
- che questa ordinanza appena rettificata ha esteso ulteriormente – invece che restringere (come ad esempio ha fatto recentemente il Comune di Civitavecchia) – i tempi di diffusione sonora, in particolare nei fine settimana estivi dalle ore 1:00 alle ore 2:00 nel centro urbano e fino alle ore 3:00 fuori dal centro urbano, mettendo a rischio ancora di più il diritto alla quiete, al riposo e alla salute pubblica dei cittadini nel rispetto dell’art. 32 della costituzione italiana;
- che, alla data del 16 giugno, solamente un gestore commerciale ha presentato al SUAP la domanda di deroga dell’orario per intrattenimenti musicali;
- che, al di là degli orari di diffusione sonora, il più grande limite di questa nuova ordinanza sta nell’impossibilità da parte dell’ente comunale – attraverso il suo organo di polizia – di monitorare e perseguire direttamente eventuali abusi derivanti dal superamento dei limiti di emissione ed immissione di decibel dei locali;
- che nel regolamento acustico adottato con delibera di consiglio n. 28/2020 è attribuita all’ARPA Lazio l’esecuzione di verifiche strumentali sulle sorgenti sonore potenzialmente disturbanti;
- che per via di un sovraccarico di richieste, ARPA Lazio non interviene al momento, ma lo fa solamente solo dopo molti mesi e molto spesso quando queste attività – prevalentemente estive – sono chiuse, rendendo di fatto quasi impossibile accertare il superamento dei limiti sonori;
- che molti altri comuni italiani (nella Regione Lazio ad esempio il Comune di Nettuno) – per ovviare a questa mancanza di solerzia nell’esecuzione di verifiche strumentali affidate ad Arpa – hanno dotato – in accordo con le stesse agenzie regionali per la protezione ambientale – le proprie forze di polizia di misuratori di decibel per monitorare e contrastare l’inquinamento acustico con più celerità.
CONSIDERATO
- che la recentissima sentenza della Corte di Cassazione n.14209 del 23/05/2023 ha condannato il comune di Brescia per mancata vigilanza sul rispetto delle immissioni acustiche entro la soglia di tollerabilità;
- che in tale sentenza si afferma per la prima volta che viene riconosciuta la responsabilità diretta del comune sul “danno” provocato dalla movida ai residenti di un quartiere;
- che in caso di inottemperanza alla legge scatta la sanzione e, pertanto, l’ente comunale può essere condannato sia al risarcimento del danno patito dal privato, sia a riportare le immissioni nocive al di sotto della soglia di tollerabilità.
SI INTERROGA TALE AMMINISTRAZIONE PER CONOSCERE:
- se pensa di modificare l’ordinanza sindacale n. 29 del 18/05/2023 riportando di nuovo gli orari come precedentemente stabilito nell’ordinanza n.97 del 05/06/2018;
- se pensa di adottare nuovi provvedimenti a seguito della suddetta sentenza della Corte di Cassazione che potrebbe esporre il comune ad una pioggia di risarcimenti danni da parte dei cittadini per i danni subiti dall’inquinamento acustico;
- se pensa di dotare la polizia municipale di misuratori di decibel in modo da dar realmente seguito a quel potere di vigilanza e contrasto che gli viene affidato nell’ordinanza e che di fatto non viene esercitato ad ulteriore svantaggio per i cittadini, vittime dell’inquinamento acustico.
Si richiede risposta in consiglio comunale.
Ladispoli, 10 luglio 2023
I consiglieri comunali del gruppo Ladispoli Attiva:
Gianfranco Marcucci
Fabio Paparella